Alla presentazione del libro di Marchetti
Rosso: battiamo i francesi sulla creatività
Nel dialogo a due con il fondatore di Yoox emerge il modello italiano. ”È una sfida difficile, ma per noi non è solo business”.
Sì, possiamo farcela. E, pur se la sfida è difficile, smettiamola di continuare a fare confronti che, in fondo, mettono insieme cose diverse. C’è un po’ di (grande) orgoglio italiano nel dialogo che si è svolto mercoledì 4 ottobre a Breganze (Vicenza) tra Federico Marchetti e Renzo Rosso, nell’auditorium della sede di Otb stracolma anche di dipendenti del gruppo veneto.
C’è un diverso modello di business che ha un futuro di fronte a sé.
Le parole di Anna Wintour
Renzo Rosso e Federico Marchetti sono insieme per la presentazione del libro di Marchetti “Le avventure di un innovatore” (Longanesi). Il feeling tra i due imprenditori è evidente ed è naturale che, parlando di passione, emerga l’orgoglio italiano.
Rosso parte ricordando il recente incontro con Anna Wintour, la giornalista di moda ancora più considerata al mondo. “Mi diceva (Wintour, ndr) che il nostro gruppo è molto piccolo rispetto ai grandi gruppi francesi, che sono veramente dei giganti”. È il tema dei temi del momento sulla stampa, anche quella americana (vedere anche i articoli “L’Italia, le età della moda e il Wall Street Journal” e “Siamo sicuri che Lvmh sarà il futuro del lusso?”)
“Provo ovviamente molta stima e ammirazione, però noi siamo diversi”, afferma Renzo Rosso. “Abbiamo qualcosa in più di loro: abbiamo ancora la passione, l’amore, non è solamente business, è qualcosa fatto veramente sulla voglia di fare delle cose diverse”. Parla lentamente e non è una dichiarazione di maniera e nemmeno una contrapposizione. È il modello italiano, che esiste e proseguirà. “Abbiamo anche la fortuna di avere delle rockstar a bordo, abbiamo dei direttori creativi che tutti quanti volevano rubarci” (il riferimento sembra riguardare in primo luogo Glenn Martens, il direttore creativo di Diesel, sul quale durante le fashion week milanese e francese c’è stato un fiorire di congetture sull’interesse in particolare da parte di Kering. Ma anche a Francesco Risso, il direttore creativo di Marni, ndr). “Stiamo facendo delle cose pazzesche… Grazie a come stiamo strutturando il nostro gruppo, facciamo delle cose totalmente diverse da quelle che fanno questi grandi gruppi che si comprano tutto, i Vip, i mall, gli store… – “Adesso anche le agenzie di celebrities”, aggiunge Marchetti – “esatto… per cui diventa molto difficile. L’unica vera possibilità che abbiamo di combattere con loro è sulla creatività”.
Italia e Silicon Valley
È d’accordo Marchetti che, infatti, ricordando la nascita della sua Yoox spiega di aver fatto “un progetto tecnologico, sicuramente, ma una tecnologia all’italiana. Mentre nella Silicon Valley ci sono i capitali, c’è la tecnologia, ci sono i processi… ci sono un sacco di cose importanti, che in Italia non abbiamo… Ma in Italia abbiamo tante cose che la Silicon Valley non ha. Tutta questa parte di umanesimo, amore, creatività, design e, aggiungo, anche cultura”.
Essere outsider
Non è un dialogo scontato quello tra i due imprenditori, entrambi partiti da zero e senza appoggi ma con una convinzione profonda in quello che volevano fare. Due outsider, si definiscono, che hanno faticato a entrare nel sistema, ma l’uno – Rosso – ha creduto nel secondo – Marchetti – e investendo nella sua Yoox (dopo Elserino Piol, il fondatore del venture capital in Italia a cui tanti devono dire grazie) lo ha aiutato a decollare.
Così se l’uno ringrazia l’altro per il sostegno, Rosso ringrazia Marchetti per quel che gli ha fatto guadagnare. Yoox, il primo unicorno italiano, è stata ceduta da Marchetti a Richemont nel 2018 con una valutazione di 5,3 miliardi di euro. Oggi, purtroppo, quella che è stata la prima azienda di e-commerce nella moda viaggia in acque diverse, il 47,5% fa capo a Farfetch, altra piattaforma di e-commerce moda, che ha tutta insieme una capitalizzazione di 650 milioni di dollari (617 milioni di euro). Talmente bassa che Rosso, con una battuta, propone a Marchetti “ricompriamola”. Ma è, appunto, una battuta, guai a prenderla sul serio ammonisce Rosso.
Verso la Borsa
Perchè la storia va avanti, non indietro. E davanti a Rosso c’è la quotazione in Borsa. In quella Piazza Affari dove Yoox approdò nel 2009. “Ero lì quando hai suonato la campanella – ha ricordato Renzo Rosso -, Spero di farlo anch’io, un giorno”. Su questo dossier Rosso con l’amministratore delegato Ubaldo Minelli è da tempo al lavoro.