L’intervista
Botto Poala: fase di forti cambiamenti, non possiamo assistere senza intervenire
Il presidente dimissionario di Confindustria moda spiega i motivi dell’uscita di Smi
Dal primo gennaio Confindustria moda ha perso il suo pezzo più importante. Sistema moda Italia è, infatti, uscita dalla federazione che riunisce le principali industrie del settore: oltre al tessile-abbigliamento di Smi, la pelletteria, gli occhiali, l’oreficeria, i calzaturifici… per un totale di sette associazioni che, tutte insieme, realizzano oltre 108 miliardi di fatturato con più di 60mila imprese.
Il presidente Ercole Botto Paola, essendo associato Smi (ha un’azienda tessile), si è dimesso non avendo più le caratteristiche per restare alla guida. Qui spiega a ThePlatform i motivi di questa frattura.
Perchè questa decisione?
“Perchè, pur con una visione comune, avevamo idee diverse sui tempi di realizzazione”.
In che senso?
“Come Sistema moda Italia volevamo fare una aggregazione più forte, ridisegnare l’organizzazione focalizzandoci sui cambiamenti che stanno avvenendo a livello internazionale, soprattutto europeo. Avevamo proposto di metterci tutti sotto il cappello di Confindustria moda, eravamo disponibili a sciogliere anche Smi. Non ha senso avere 7 associazioni che erogano gli stessi servizi, dobbiamo cominciare a fare sinergia. Sono dispiaciuto di non essere riuscito nell’intento di convincere tutti della bontà del progetto, però a un certo punto dovevamo fare una scelta. Perchè come imprese del tessile-abbigliamento sentiamo una grande urgenza di occuparci di alcuni argomenti. Questo non preclude che un domani non ci si possa unire di nuovo, che i tempi non possano combaciare. Ma oggi noi abbiamo fretta e uscire da Confindustria moda era l’unica decisione possibile.”.
Quali sono questi temi che vi portano ad avere fretta?
“Per esempio, le regole sulla sostenibilità che si stanno approvando, i cambiamenti che stanno avvenendo a livello di commercio europeo, i trattati che stanno facendo con l’India… tutte cose che noi stiamo subendo perchè restiamo concentrati su problemi interni che ormai non sono più così significativi. Abbiamo già sbagliato negli anni passati. O cambiamo adesso per prepararci a quanto avverrà oppure… il mondo va avanti e noi rimaniamo fermi. Siamo in una fase di grande cambiamento, la soluzione migliore sarebbe stata affrontarla tutti insieme, non è stato possibile. Ma non prendere decisioni sarebbe stato troppo pericoloso”.