Firmato il contratto della moda, più attenzione a formazione e vita privata
Dopo una trattativa di sei mesi è stata raggiunta raggiunta l’intesa per un comparto composto da 40.000 imprese che occupano oltre 400.000 addetti. Ora la parola passa alle assemblee aziendali
Dopo una trattativa durata sei mesi, è stato firmato oggi il contratto 2024-2026 del settore tessile, abbigliamento moda, uno dei settori industriali più grandi in Italia, composto da 40.000 imprese che occupano oltre 400.000 addetti.
Nella nota diffusa si dice che vengono introdotti “importanti passaggi evolutivi in termini di welfare, pari dignità dei lavoratori e aggiornamento professionale degli addetti”.
L’intesa introduce un aumento salariale minimo di 200 euro e di quasi 240 euro si considerano gli aumenti a carico dell’azienda su pensione integrativa e altro welfare. La nota diffusa dai sindacati precisa che l’aumento complessivo (Tec) nel periodo di vigenza contrattuale è di 232 euro al 4° livello, pari al 13%.
Viene, poi, modificata la parte normativa ferma da anni e in particolare: parifica le qualifiche giuridiche di operai, intermedi e impiegati; introduce sistemi di bilanciamento tra lavoro e vita privata; potenzia il welfare e spinge sulla formazione; nasce l’Ente bilaterale moda (in fondo all’articolo tutti i contenuti nel dettaglio).
Il voto dei lavoratori
Il precedente accordo era scaduto il 31 marzo. Nelle prossime settimane il rinnovo sarà sottoposto dai sindacati nazionali al voto dei lavoratori nelle assemblee aziendali prima della sua definitiva entrata in vigore. L’accordo è stato firmato da Sistema moda Italia, che rappresenta gli imprenditori del settore, e i sindacati Femca – Cisl, Filctem – Cgil e Uiltec – Uil.
Le parole del presidente di Smi
“Oggi, pur in un momento particolarmente difficile per tutta la filiera del tessile abbigliamento, abbiamo firmato un contratto nazionale che segna l’inizio di un cambiamento positivo e costruttivo nel rapporto tra aziende e lavoratori. – ha detto Sergio Tamborini, presidente di Smi -. Accanto alle soluzioni di carattere economico è stato importante equilibrare da un lato le esigenze di professionalità ed efficienza delle imprese, dall’altro quelle di sicurezza, equità e bilanciamento vita-lavoro dei nostri collaboratori. In questo contesto, anche la rinnovata attenzione al welfare, quindi al benessere complessivo dei dipendenti, diventa un importante elemento di svolta per una relazione proficua tra aziende e lavoratori.”
Il commento dei sindacati
“Un contratto innovativo, che punta sulle Relazioni Industriali per il rilancio del settore, dando risposte certe alle lavoratrici e ai lavoratori, non solo in termini economici, ma anche normativi, con specifica attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, hanno detto Sonia Tosoni, Raffaele
Salvatoni, Livia Raffaglio, rispettivamente segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, al termine dell’incontro che ha sancito la firma.
I contenuti dell’accordo
Decorrenza e durata
L’Accordo decorre dal 1° aprile 2024 e scadrà sia per la parte normativa che economica il 31 marzo 2027. Le modifiche normative introdotte decorrono dall’11 novembre 2024, se non è specificamente indicata una diversa decorrenza.
Come detto, l’intesa dovrà essere sottoposta al voto delle assemblee aziendali per poter entrare in vigore, quindi al momento il documento firmato è una “Ipotesi di accordo”.
Minimi retributivi e strumenti di welfare
Al fine di recuperare la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni, verificatosi negli ultimi anni per effetto dell’aumento dell’inflazione e tenendo come riferimento le previsioni inflattive fino al 2027, le Parti hanno raggiunto un accordo che riesce a unire sia le legittime aspettative dei lavoratori sia il momento particolarmente difficile che sta investendo tutte le imprese della filiera.
Pertanto, è stato stabilito un incremento medio del minimo contrattuale (cosiddetto Tem) di 200,00 euro lordi complessivi (al 4° livello dell’inquadramento), che sarà erogato in 3 tranches:
– 95,00 euro da dicembre 2024;
– 57,00 euro da gennaio 2026;
– 48,00 euro da gennaio 2027.
Con lo scopo di massimizzare il reddito netto a beneficio dei lavoratori, è stata riservata una parte delle risorse del rinnovo contrattuale che saranno destinate a essere poste a disposizione dei lavoratori sotto forma di importi spendibili in possibili varianti di welfare presenti sul mercato e consentite dalla normativa fiscale.
Gli importi sono stati definiti in complessivi 600,00 euro così distribuiti:
– 200,00 euro entro il 31 dicembre 2024;
– 200,00 euro entro il 31 dicembre 2025;
– 200,00 euro entro il 31 dicembre 2026.
Questa innovazione, che potrà essere armonizzata con analoghe iniziative già presenti o in fieri a livello aziendale, consentirà ai lavoratori di fruire di servizi con finalità sociale, di educazione e istruzione, di assistenza familiare, nonché di beni e servizi in natura (che, a seguito dei recenti interventi normativi, godono di esenzioni fiscali e contributive rilevanti) evitando al contempo di pesare eccessivamente sui costi delle aziende.
Infine, è stato adeguato il valore dell’Elemento di garanzia retributiva (Egr) dovuto ai lavoratori nelle aziende in cui non è presente la contrattazione di secondo livello e non vi siano trattamenti retributivi individuali aggiuntivi rispetto a quelli del Ccnl3 con decorrenza dal 2025 l’Egr è stato elevato da 300,00 a 350,00 euro.
Pari dignità tra operai, qualifiche intermedie e impiegati
L’accordo di rinnovo del Ccnl elimina le discipline normative speciali, esistenti da sempre nel contratto nazionale, che dettavano una differente regolamentazione del rapporto di lavoro a seconda dell’appartenenza del lavoratore alle diverse qualifiche giuridiche: gli operai, gli intermedi e gli impiegati. Le parti hanno convenuto che tali distinzioni sono largamente obsolete e sono state superate con un lavoro di sintesi ed integrazione: con il nuovo Contratto nazionale è stata definita una sola disciplina normativa contrattuale generale, applicabile a tutti i lavoratori. Le residuali differenze rimaste, dovute anche in alcuni specifici temi alla diversa disciplina di legge applicabile, saranno approfondite in futuro.
In particolare, l’intervento di integrazione in un’unica parte generale delle tre preesistenti discipline speciali ha portato a significative novità sui seguenti istituti contrattuali:
• le modalità di assunzione di giovani laureati o diplomati;
• la disciplina del trattamento economico di malattia, soprattutto per quanto riguarda le malattie brevi;
• la disciplina delle ferie;
• il periodo di preavviso contrattuale.
Bilanciamento tra lavoro e vita privata
Si tratta di un tema che ha acquisito forte centralità nella valutazione delle scelte lavorative, soprattutto da parte dei giovani – dice la nota di Smi -. Con l’obiettivo di contemperare le esigenze private e familiari con la salvaguardia dell’efficienza dell’organizzazione del lavoro, le parti hanno convenuto alcuni interventi che migliorano la disciplina esistente.
Tra questi:
• l’agevolazione della trasformazione temporanea del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale in favore dei genitori con figli fino a 3 anni di età;
• l’aumento delle ore straordinarie che possono essere accantonate dal lavoratore in banca ore;
• l’estensione dei permessi per decesso o grave infermità dei figli e del genitore del coniuge, del partner dell’unione civile e del convivente;
• i permessi per i genitori per le malattie dei figli minori;
• l’aspettativa per le terapie di fecondazione assistita;
• la nuova disciplina del preavviso per la fruizione dei congedi parentali;
• l’aggiornamento del Ccnl rispetto alle normative vigenti in materia di adozione internazionale, permessi per genitori con figli con diagnosi di Dsa, permessi per i donatori di midollo osseo, agevolazioni per invalidi civili, congedi per donne vittime di violenza.
• le linee guida in materia di ferie solidali.
Sui permessi, la nota sindacale spiega che è stato previsto un aumento da 5 a 10 i giorni non retribuiti per malattia figlia/o; una estensione dei 3 giorni in caso di infermità o decesso dei figli del coniuge/convivente e in caso di decesso dei genitori del coniuge/convivente; permessi retribuiti da legge per adozioni e donatori di midollo osseo; permessi non retribuiti per chi assume la tutela di stranieri non accompagnati e per percorsi di fecondazione assistita anche intrapresi all’estero e riconoscimento di 30 giorni retribuiti per gli invalidi civili oltre il 50%. Inoltre, orario di lavoro agevolato per genitori di figli con Dsa e la frazionabilità dei permessi in 104. Aumento dell’aspettativa non retribuita, in caso di superamento del periodo di comporto, che raddoppia passando da 4 a 8 mesi e riconoscimento di un periodo di
comporto di 15 mesi per gli invalidi legge 68.
”Nell’intesa, tra le altre novità, l’inserimento delle linee guida sulle ferie solidali e sulla
partecipazione, la banca ore che passa da 32 a 40, l’accoglimento del protocollo nazionale sullo
smart working e un mese in più, rispetto a quanto garantito dalla legge in materia, per le donne
vittime di violenza di genere. Inoltre, sono inserite iniziative formative, concordate con le Rsu, per
la promozione della cultura contro la violenza. Sempre per quanto riguarda la formazione, 8 ore per il 2025 e 8 ore per il 2026 aggiuntive e riconoscimento per gli studenti universitari di 48 ore retribuite annue per lo studio e di permessi retribuiti per i giorni di esame e per i 2 precedenti”.
Aggiornamento e sviluppo delle competenze professionali
Si tratta di un tema cruciale, sia per la competitività e il futuro delle imprese del settore che per l’occupabilità dei lavoratori, sottolinea Smi.
Le parti hanno quindi convenuto di agire nelle seguenti direzioni:
• la definizione di un accordo, che consentirà di lavorare congiuntamente durante la vigenza contrattuale, anche con il supporto operativo del nuovo Ente bilaterale moda, per riformare/aggiornare l’inquadramento contrattuale dei lavoratori. “Si tratta di un lavoro complesso, in considerazione della grande varietà ed articolazione dei processi produttivi e quindi dei profili professionali presenti nel settore, ma necessario per stimolare la crescita delle competenze dei lavoratori ed aiutare le imprese nel riconoscimento della professionalità”.
• La definizione di un rinnovato investimento delle aziende nel campo della formazione continua, che si realizza, in particolare, nell’impegno di offrire occasioni di formazione a tutti i lavoratori per almeno 8 ore annue nel 2025 e nel 2026. Le parti, dal canto loro, saranno impegnate a coadiuvare le imprese nell’adempimento di tale impegno, con specifiche iniziative di supporto, attivate anche tramite il nuovo Ente bilaterale moda.
• Il potenziamento del diritto allo studio, in particolare con il riconoscimento di nuovi permessi-studio per i lavoratori studenti iscritti a corsi universitari, pari a 48 ore annue.
Consolidamento e sviluppo del welfare contrattuale e della bilateralità
Le parti hanno convenuto sull’importanza di proseguire il percorso, già intrapreso nei precedenti rinnovi, di consolidamento del welfare contrattuale, come sistema efficace di assistenza e protezione del lavoratore in tutte le fasi della vita.
Sono quindi stati definiti i seguenti interventi:
• l’aumento da gennaio 2025 da 15,00 a 18,00 euro mensili del contributo obbligatorio a carico delle aziende per l’assistenza sanitaria integrativa, gestita per i lavoratori del settore da Sanimoda. Tale aumento contributivo è finalizzato ad un miglioramento delle prestazioni del piano sanitario base a disposizione di tutti i lavoratori e del loro nucleo familiare;
• l’aumento dal 2,00 al 2,30% del contributo a carico delle aziende per il fondo di previdenza complementare, gestita per i lavoratori del settore da Previmoda;
• la conferma dell’assicurazione per la non autosufficienza (Ltc), gestita da Sanimoda;
• l’incremento da 0,20 a 0,24% del contributo per l’assicurazione vita e invalidità, gestito da Previmoda.
L’Ente bilaterale moda
Nasce un nuovo ente bilaterale denominato “Ente bilaterale moda” (Ebm), finanziato in via strutturale dalle imprese e dai lavoratori (con un contributo annuale di 6,00 euro complessivi per dipendente) che avrà lo scopo allo stesso tempo di:
• supportare le iniziative bilaterali delle parti nazionali in favore di tutto il settore;
• completare il sistema di welfare contrattuale con nuovi servizi, operanti in sinergia con gli enti già esistenti Previmoda e Sanimoda.
Nella nota del sindacato si sottolinea che l’Ebm svilupperà un’informativa nazionale e iniziative congiunte finalizzate a favorire la difesa e lo
sviluppo del settore.
Nell’Osservatorio nazionale – spiegano ancora i sindacati – sono stati aggiunti, tra gli ulteriori compiti, anche l’analisi
dell’andamento dell’occupazione femminile e la promozione di iniziative sulle azioni positive per la
diffusione delle buone pratiche, attraverso la mappatura infortuni e malattie professionali con
ausilio dati Inail.
Altri aspetti normativi
• Contratti a termine: sono state definite le causali contrattuali che, in applicazione della legge, consentono il prolungamento della durata dei contratti a termine da 12 a 24 mesi.
• Partecipazione: sono state definite le linee guida per l’implementazione nelle aziende di sistemi di partecipazione dei lavoratori.
(nella foto il momento della firma dell’intesa)