diretto da Maria Silvia Sacchi

Ma nei siti delle scuole manca semplicità e concretezza

Cercare la scuola che fa per sè è spesso una corsa a ostacoli. Per trovare le informazioni-base occorrono ore (e spesso non si trovano tutte)

Ma nei siti delle scuole manca semplicità e concretezza

Difficile. Veramente difficile districarsi tra le scuole di moda italiana. E lo è soprattutto per chi vuole diventare non tanto un manager o uno stilista, quanto uno dei tecnici che rappresentano l’ossatura del sistema. Quelli grazie ai quali, partendo dalla materia prima, un vestito, una borsa o un gioiello arrivano in negozio. Quelli che il sistema della moda sta cercando in tutti i modi di attrarre.

Oggi con ThePlatform lanciamo un “sito nel sito”, aumentando i contenuti della nostra parte dedicata alla formazione che – lo ricordiamo – è di accesso gratuito per gli studenti (e finora si sono iscritti in tanti: grazie!).

Per costruire questa pagina abbiamo rivisto tutte le informazioni che avevamo già messo online, aumentandole; e aumentato il numero delle scuole censite inizialmente (sono stati inseriti anche i percorsi universitari e i master). Molte scuole hanno corsi di livelli diversi, nell’indicare il tipo di scuola e il titolo di studio nel nostro motore di ricerca è stato inserito il più basso.

Abbiamo, dunque, guardato sito per sito cercando di orientarci tra sigle, parole in inglese, slogan, frasi a effetto. Quando non capivamo, abbiamo telefonato e/o inviato mail. Ci saranno sicuramente ancora errori perché da questo lavoro è emerso un ostacolo che, a nostro parere, va ad aggiungersi ai motivi per cui i giovani non pensano di lavorare nella moda: molti siti sono incomprensibili. O perchè parlano a chi già fa parte di quel mondo (e, dunque, di fatto escludono tutti gli altri) o perchè proprio non si capiscono e richiedono grande pazienza in chi sta cercando le informazioni-base.

Che lavoro fa concretamente la figura professionale di cui parla la scuola? Che possibilità reali di lavoro offre? In che tipo di aziende lo studente potrà poi andare a lavorare? Che titolo di studio serve per potersi iscrivere al corso? Il corso è gratuito o a pagamento, e se è a pagamento quanto costa? A che mail si deve scrivere o qual è il numero a cui telefonare?

Abbiamo cercato di inserire il più possibile queste informazioni nel nostro motore di ricerca – stiamo ancora lavorando sui costi del singolo istituto e sulla possibilità di avere ospitalità – ma non abbiamo potuto metterle tutte e per tutte le scuole perché non siamo riusciti a trovarle. Anziché essere messe in una paginetta iniziale sintetica, come secondo noi sarebbe opportuno, sono dislocate qua e là. Capita, per esempio, che per poter sapere le materie del corso (e soprattutto i costi) si debbano lasciare i propri dati e solo dopo sia possibile scaricare la brochure (questo succede soprattutto per gli istituti di livello superiore).

Ora, mettiamoci nei panni di un ragazzo o di una ragazza di 13/14 anni che ha finito la scuola dell’obbligo, e mettiamoci nei panni soprattutto dei loro genitori che, in questa fascia di età, sono i decisori principali. Se conoscono già la scuola, il più è fatto. Ma se non hanno le idee chiare e sono in cerca di una “ispirazione” devono armarsi di tanta buona volontà. Va detto che, navigando nei siti, si vede che è un problema più generale, non solo della moda. Ci sono istituti che hanno più livelli di istruzione – il professionale e il tecnico superiore per vari settori, oltre ai licei e ai master – e la confusione riguarda tutti i percorsi.

Mancano, a nostro parere, la concretezza e la semplicità. Per esempio, per quanto l’inglese sia importantissimo, ci sono troppe figure professionali definite in inglese e non si capisce quale lavoro, quel tecnico, imparerà a fare. Sembra quasi una gara a chi ha la maggiore “offerta formativa”, più che il desiderio di far trovare ai ragazzi e alle ragazze il proprio lavoro futuro.

Quello che, però, più ci ha stupiti è che ad avere il minor numero di informazioni sono le Academy dei brand, quelle che sono state create per allevare una nuova generazione di tecnici della moda. Solitamente la richiesta che si trova sul sito è di mettersi in contatto direttamente con l’azienda. Non esattamente la cosa più immediata per chi è in cerca di informazioni su come costruire il proprio futuro.

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Maria Silvia Sacchi
Giornalista professionista. Ha lavorato per le principali testate italiane. Negli ultimi 23 anni è stata al Corriere della Sera, il più importante giornale italiano, per il quale ha seguito l’industria della moda e del lusso e le evoluzioni delle grandi famiglie imprenditoriali. In Rcs Mediagroup ha impostato e diretto il master in Management della Moda e del Lusso e gli Online Fashion Talks di Rcs Academy.

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